Ieri (lunedì 18 dicembre) si è svolta una manifestazione presso il cantiere del tunnel di Tenda, organizzata da Confcommercio e promossa con l’hashtag #cipensiamonoi. Partecipanti provenienti da Limone Piemonte, dalla valle Vermenagna, da Cuneo e dalla vicina Valle Roya hanno espresso la loro preoccupazione e richiesto tempi certi per la riapertura del collegamento internazionale. La protesta ha coinvolto commercianti, albergatori, maestri di sci e ambulanti.
Prima della manifestazione, si è tenuto un incontro a porte chiuse nel Comune di Limone, dove l’ingegner Nicola Prisco, commissario straordinario di Anas per il Tenda, si è impegnato, insieme a tutti i rappresentanti delle istituzioni, a presentare un documento scritto con un cronoprogramma preciso.
È stato ribadito che la scadenza per la riapertura rimane giugno 2024. A quella data, la galleria sarà aperta con un sistema a senso unico alternato, simile a quando era in uso la canna storica.
Al momento, questa è l’unica soluzione praticabile, in attesa che si intervenga sul vecchio tunnel, il cui ripristino richiederà un nuovo processo partendo da zero. I fondi stanziati coprono solo il primo tunnel, e sarà necessario indire una nuova gara d’appalto, oltre a trovare finanziamenti dalla Francia. Il percorso si presenta tutt’altro che agevole.
Il territorio si mostra stanco e profondamente scoraggiato. Molte persone si sono presentate all’imbocco del cantiere con secchi e palette, manifestando la loro rabbia verso una riapertura che sembra essere costantemente rimandata.
Il presidente della Regione, Alberto Cirio, non ha voluto mancare all’appuntamento e, nonostante altri impegni, si è recato presso l’imbocco della galleria del Tenda. Aveva già partecipato, in collegamento, all’incontro presso il Comune.