La maratona trae il suo nome da un evento leggendario che ha come protagonista un emerodromo di nome Filippide (o Fidippide). É il 490 a.C. e Atene sta combattendo la Prima guerra persiana contro Dario I di Persia. Erodoto racconta che un messaggero greco fu inviato da Atene a Sparta per chiedere aiuto contro i Persiani percorrendo oltre 225 km in un giorno. Filippide convinse gli spartani a combattere al fianco degli ateniesi, ma doveva correre ad Atene per comunicarlo! Si riposò poche ore e si rimise in marcia, percorrendo la stessa distanza al ritorno. La storia racconta che un’audace mossa militare permise agli Ateniesi di sorprendere i Persiani all’alba. Nonostante la netta inferiorità numerica, con 10.000 Greci contro 60.000 Persiani, gli Ateniesi riuscirono a prevalere e a vincere. La buona notizia fu annunciata quindi da un altro emerodromo che percorse la distanza di circa 42 chilometri (25 miglia) tra la città di Maratona e Atene.
La leggenda di Filippide fu introdotta per la prima volta da Plutarco nel I secolo ed è stata rimaneggiata più volte dai poeti dei secoli successivi, storpiando nomi, distanze e avvenimenti.
Quello che è certo è il fascino della leggendaria nascita di una disciplina ampiamente praticata ancora oggi.