In presenza della signora Isabelle Rosabrunetto, Direttore Generale del Dipartimento delle Relazioni Esterne e della Cooperazione, tutti gli studenti dell’ultimo anno della FANB e diversi atleti rifugiati che si sono recati in Principato si sono incontrati sul tema “Lo sport: un veicolo per la pace, la coesione sociale e l’integrazione“. L’intento era, da un lato, sensibilizzare gli studenti sulla situazione dei rifugiati sfollati forzatamente in tutto il mondo, cambiare le percezioni sullo status di rifugiato e anche discutere di come lo sport possa essere uno strumento per lo sviluppo, la solidarietà e la pace.
Questo simposio, progettato come un momento di scambio e dibattito, è stato strutturato attorno a varie attività: una presentazione introduttiva dell’UNHCR, che ha affrontato i concetti di crisi umanitaria e sfollamento forzato, è stata seguita da una sessione speciale di condivisione con tre atleti rifugiati, oltre che da un rappresentante dell’Organizzazione di Solidarietà Internazionale (OSI) monacense Peace and Sport, che ha presentato in particolare il programma “Live Together”, implementato per sei anni all’interno del campo profughi di Zaatari in Giordania.
Gli studenti dell’ultimo anno, rappresentati nel panel da due delegati, hanno poi potuto porre domande ai diversi relatori sul loro coinvolgimento nello sport. Ad esempio, Fanoos ha condiviso la sua esperienza come ex membro della squadra di calcio femminile in Afghanistan, mentre Ammar ha parlato del suo percorso e della formazione come allenatore sportivo. Infine, Boubacar ha discusso del suo impegno civico e associativo con le persone sfollate.
Prima del simposio, gli studenti della FANB hanno anche gustato un pasto preparato da un cuoco rifugiato insieme alle squadre di catering della scuola del Liceo, con il Thiéboudiène, un piatto tradizionale del suo paese d’origine, il Senegal.
Come promemoria, il tema dei rifugiati e delle persone sfollate è uno degli approcci trasversali della cooperazione monacense. Come testimonianza di questo forte impegno, Monaco è stata il principale donatore pro capite dell’UNHCR dal 2020. Come ha sottolineato la signora Rosabrunetto, “Oltre al sostegno finanziario, ci sforziamo di combinare gli sforzi per sensibilizzare sulla situazione delle persone sfollate e rifugiate tra il pubblico in generale, e soprattutto tra gli studenti del Principato.”
Il signor Paolo Artini, Rappresentante dell’UNHCR in Francia e Monaco, è lieto “che in un’epoca contrassegnata dalla moltiplicazione delle crisi umanitarie, le squadre dell’UNHCR si siano mobilitate insieme alla cooperazione monacense per aiutare gli studenti – cittadini di domani – a comprendere meglio le sfide dello sfollamento forzato, l’importanza della solidarietà e il potere inclusivo dello sport per i rifugiati“.