La tematica delle maschere è stata scelta da deCaires Taylor insieme al Sindaco di Cannes, David Lisnard.
L’idea è di evocare il celebre e misterioso personaggio della Maschera di ferro, che fu imprigionato per undici anni sull’isola, ma anche di rendere omaggio alla Settima arte di cui Cannes è il simbolo: il cinema.
L’Île Sainte-Marguerite è uno dei luoghi più amati della Costa Azzurra d’estate.
Raggiungibile con il traghetto da Cannes o con la propria imbarcazione, per chi ce l’ha, è un vero angolo di paradiso.
Qui le acque sono limpidissime, si può scegliere di fermarsi su una delle tante spiagge e di trascorrere una piacevole giornata lontano dalla città.
All’isola è legata la storia della Maschera di ferro. Nel 1687, nel forte dell’isola che era una prigione di Stato, giunse un prigioniero particolare: un uomo con una maschera di ferro.
Molte ipotesi sono state fatte su chi si celasse dietro quella maschera, ma la sua identità rimane ancora sconosciuta.
Da un’altezza di due metri, con un peso di circa dieci tonnellate ciascuna, le sei statue che compongono il museo sono state realizzate con un materiale marino ecologico con PH neutro.
Immerse a una profondità variabile dai 3 ai 5 metri, le sculture saranno facilmente accessibili, basterà avere una maschera e un boccaglio per fare snorkeling e contemplarle da vicino, proprio come si ammira un quadro in un museo.
Un nuovo modo di accedere all’arte, a fare da modelli per le sculture sono stati sei abitanti della cittadina francese.
C’è Maurice, il pescatore ottantenne, c’è Anouk, il ragazzino di nove anni che va ancora a scuola e gli altri, i cui volti resteranno per sempre immersi nelle acque antistanti la Croisette, a ricordare la valenza ecosostenibile di questo luogo.
Realizzate in materiale ecologico, le statue, collocate tra le acque limpide, il fondale sabbioso e piante di posidonia, favoriranno il ritorno della fauna e della flora subacquee che ripopoleranno progressivamente l’area intorno alle opere, riservata alla balneazione e ampiamente estesa per l’occasione.
Ed è questo il vero scopo del lavoro di Jason deCaires Taylor che ha già realizzato diversi musei sommersi in tutto il mondo, creando delle barriere coralline artificiali al fine di ripopolarle là dove sono in pericolo. Dal Messico alle Maldive, da Lanzarote alle Bahamas fino ai Fiordi norvegesi.
Quest’area infatti sarà riservata alla balneazione e sarà vietato l’ormeggio di natanti.