“Largely compilant” la qualifica con cui il Principato ha superato tutti i controlli di Ecofin sulle norme europee in tema di trasparenza fiscale. Nella lista nera dei ‘paradisi’ ci sarebbero Samoa e Samoa americane, Bahrain, Barbados, Grenada, Guam, Corea del Nord, Macao, Isole Marshall, Mongolia, Namibia, Palau, Panama, Santa Lucia, Trinidad e Tobago, Tunisia ed Emirati Arabi, i cui impegni, dopo 10 mesi di dialogo, restano insoddisfacenti. C’è poi una lista grigia di 47 Paesi che si sono impegnati a cambiare la propria legislazione fiscale dopo le pressioni Ue. Altri 8, toccati dagli uragani di quest’anno, saranno riesaminati a febbraio. Spinta dai continui scandali fiscali che hanno lasciato sempre più indignata l’opinione pubblica, l’Unione ha deciso di fare ciò che non aveva mai osato finora: compilare una lista di quelle giurisdizioni che favoriscono l’evasione ai danni dei cittadini di tutto il mondo. Nella speranza che esponendoli forse anche al rischio di future sanzioni, comincino a collaborare con le autorità fiscali europee smettendo di aiutare i trasgressori. “Il processo non si ferma qui, ora dobbiamo aumentare la pressione”, ha detto il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici.