Sarà attivo anche nel mese di agosto il servizio navetta (Caraglio, Busca, Villar San Costanzo e Dronero le tappe previste) che porta a Sant’Anna di Roccabruna, perla della Valle Maira non solo per il paesaggio ed il gradevole contesto ambientale.
Un’occasione per visitare e conoscere da vicino il “Santuario dei nonni”, il rifugio gestito dall’ANPI di Dronero ed il Centro Visita del RocceRè (con gestione a cura dell’Atl del Cuneese) che rappresentano il fiore all’occhiello della frazione.
Nella mattinata di domenica 30 luglio il primo cittadino di Roccabruna Marco Arneodo ha accompagnato i colleghi delle città del territorio circostante in una breve visita, sottolineando l’importanza del nuovo servizio e mostrando le bellezze di Sant’Anna.
Il territorio di Roccabruna è abitato fin dalla preistoria dalle popolazioni Celte – Liguri, prima della sottomissione a Roma; vi si possono trovare resti romani nell’area della Cappella di San Ponzio, dove è custodita un’epigrafe romana trovata nella zona assieme a altri reperti archeologici.
Roccabruna quindi seguì nei secoli le alterne vicende della vicina Dronero, di cui fece parte integrante per diverso tempo.
In un documento del 1226, riguardante a privilegi alla Canonica di Oulx, vengono nominate le chiese di San Giuliano e di Santa Maria di Foglianzane, tuttora esistenti.
Benché passato verso la metà del XIII secolo, con la Valle Maira, sotto il dominio del Marchesato di Saluzzo, il paese mantenne una certa indipendenza, tanto da darsi propri Statuti e ottenere un primo parziale distacco da Dronero e quindi poi dotandosi di una legislazione propria.
Il territorio passò quindi in mano ai Signori di Saluzzo, che lo riassemblarono con Dronero; ma nel 1694 ci fu la separazione definitiva dal paese e quindi Roccabruna acquistò la definita autonomia.
Tra le personalità legate a Roccabruna possiamo ricordare Giacomo Inaudi.