Pubblicato il 22 Aprile 2024 da Redazione in Senza categoria

Casinò di Montecarlo: i miti e le leggende

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Immagine Casinò di Montecarlo: i miti e le leggende

Nel mondo esistono luoghi talmente iconici da caratterizzare l’immagine di un intero Paese o di una città. Se pensiamo a Roma la prima cosa che ci viene in mente è il Colosseo. Se parliamo di Parigi visualizziamo in pochi secondi la Torre Eiffel. Se ci spostiamo a Londra balza davanti agli occhi lo splendido London Bridge. In questo gruppo ristretto possiamo inserire senza problemi anche il luogo di cui parleremo oggi: il Casinò di Montecarlo. E questi sono i miti e le leggende più o meno conosciuti legati alla sala da gioco più famosa del pianeta.

Parlando dei Casinò di Montecarlo, è interessante notare come fino alla fine dello scorso millennio, per coloro desiderosi di scoprire, per esempio, le regole e i segreti del blackjack, l’approccio obbligato fosse attraverso i casinò fisici. In quei luoghi affascinanti e leggendari, come il celebre Montecarlo, gli appassionati si immergono in un’atmosfera unica, dove il mistero del blackjack si svelava tra luci sfavillanti e sguardi attenti. Oggi, invece, con l’avvento della tecnologia, molte risorse online offrono guide dettagliate, tutorial e approfondimenti dedicati, rendendo l’accesso a questa affascinante disciplina più accessibile a tutti.

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L’attuale casinò di Montecarlo nacque addirittura nel 1858, quattro anni dopo la decisione del Principe Florestano I di Monaco di rendere legale il gioco. Fin da subito si capì l’importanza del progetto: la costruzione della struttura venne infatti affidata a Charles Garnier, l’architetto ideatore della splendida Operà di Parigi.

Realizzato in stile barocco con un atrio in marmo e oro, il casinò del Principato si arricchì ben presto di un teatro (il “Grand Theatre”) e in pochissimo tempo diventò uno dei punti di riferimento “fisici” dell’alta società mondiale. Da qui sono infatti passati personaggi storici come Napoleone, scrittori del calibro di Jules Verne e Alexandre Dumas, artisti come Marlene Dietrich e moltissime altre icone della cultura europea.

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Lo stesso Winston Churchill era un cliente abituale della sala da gioco e durante i suoi viaggi nel Principato non mancava mai di fare una visita ai tavoli. Leggenda vuole che, nel 1945, al termine della Seconda Guerra Mondiale, l’ex primo ministro britannico si presentò al casinò dichiarando: “Signori, riprendiamo da dove avevamo lasciato”.

A rendere immortale l’opera di Charles Garnier arrivò anche un altro fattore nel ‘900: il cinema. Il casinò di Montecarlo è stato infatti immortalato in moltissimi film. Tra i più famosi in assoluto ci sono “The Monte-Carlo Story” del 1956 con protagonisti gli indimenticabili Vittorio De Sica e Marlene Dietrich, “Mai dire mai” e “Goldeneye” della saga di 007 con l’agente speciale più famoso del mondo interpretato rispettivamente da Sean Connery e Pierce Brosnan, “Montecarlo Gran Casinò” di Carlo Vanzina e “Ocean’s Twelve” di Steven Soderbergh.

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Parlavamo di miti e leggende nell’incipit e, come è facile intuire, la struttura è stata protagonista di alcuni episodi decisamente curiosi. Uno, in particolare, è rimasto nella storia del gaming e ancora oggi continua a far palare di sé. Stiamo parlando del caso di Charles Wells, appassionato giocatore che decise di recarsi nel Principato nel lontano 1891 e di provare a vincere alla roulette.

Wells partì con un “portafoglio” di circa 4mila sterline e mise insieme una delle sessioni più incredibili mai viste: in 11 ore di gioco riuscì a “rompere il banco” (ovvero a vincere più delle chips disponibili al tavolo) per la bellezza di 12 volte e raggiunse la vincita record di 1 milione di franchi. Tradotto in cifre: vinse 23 giri su 30 e indovinò anche cinque numeri secchi consecutivi. Una cosa mai vista e che fece pensare a una truffa ben architettata. Ma in realtà non ci fu nessun sotterfugio, soltanto una fortuna incredibile.

Una fortuna così incredibile che convinse Fred Gilbert a dedicargli una canzone, nel 1892, dal titolo “l’uomo che fece saltare il banco a Montecarlo”. Interpretato da Charles Coborn, il brano divenne un successo planetario e rese Charles Wells una vera e propria leggenda popolare.

Chiudiamo con una piccola curiosità. Il Casinò di Montecarlo fu uno dei primi in assoluto a sostituire i contanti con le fiches in madreperla nel 1927. Fiches riprodotte in numero limitato per la celebrazione dei 150 anni di gestione del casinò da parte della Société des Bains de Mer.