Pubblicato il 26 Febbraio 2024 da Redazione in Eventi, Nizza

“L’ÉTERNITÉ, SE POSSIBILE” a Villa Cameline di Nizza

Maison Abandonnée | 8 giugno - 13 luglio 2024
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Immagine “L’ÉTERNITÉ, SE POSSIBILE” a Villa Cameline di Nizza

Nel 2018, la mostra “Le Cabinet atomique” è stata presentata presso La Maison Abandonnée [Villa Cameline], esplorando l’idea della quotidiana domesticazione del nucleare, con l’atomo incarnante l’energia del futuro e l’inizio della fine dei tempi. La proposta evidenziava i pericoli banalizzati: le centrali nucleari che si integrano nel paesaggio; i test in Corea del Nord e in Polinesia; la gestione delicata dei rifiuti radioattivi. Da questa esposizione, la pandemia ha colpito, la crisi climatica fa ora parte del vocabolario dei potenti, e la possibilità di una guerra nucleare oscura l’orizzonte.

Nella nostra storia contemporanea, l’umanità è stata e continua ad essere confrontata in molteplici modi con la sua annientamento, o almeno con la sua grande vulnerabilità. Ma affinché possa immaginare veramente la propria scomparsa, l’essere umano ha bisogno di fatti reali in cui l’eschatologia esca dai discorsi filosofici o teologici per diventare una possibilità tangibile. Come risposta, le minacce si sono moltiplicate, senza mai scomparire, bensì aggiungendosi l’una all’altra.

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Il progetto espositivo “L’éternité, si possible si colloca in questa attualità contrassegnata dalla multipolarità delle fonti di rischio e si annuncia come il proseguimento di una riflessione sulla nozione di sopravvivenza in questi tempi incerti.

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I due curatori e gli otto artisti, 4 francesi e 4 canadesi, esploreranno diversi aspetti o simulacri della distruzione dei nostri modi di vita, attraverso opere d’arte contemporanea, visive e letterarie. I percorsi museali saranno presentati come un racconto anticipatorio. L’essere umano si è conferito il potere divino di distruggere il mondo.

Ed è al ritmo del ticchettio dell’orologio apocalittico (“doomsday clock”) che le opere mostreranno un passato irreversibile, un presente preoccupante e un futuro alquanto incerto, illustrando nel contempo il potente desiderio intrinseco alla nostra umanità occidentale, ovvero quello di essere eterno.

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