152 giorni in navigazione in solitaria. Era partito proprio da qui, da Monaco, per avventurarsi in una missione di ricerca e di raccolta dati oceanografici mai realizzata prima, dati che serviranno ulteriormente a studiare e comprendere i cambiamenti climatici, il riscaldamento del pianeta, gli effetti dell’inquinamento e tutte quelle urgenti e sempre più gravi problematiche che dobbiamo al più presto, anche noi, imparare a gestire, attenuare e risolvere. Yvan Griboval, navigatore e giornalista, ha finalmente, nei giorni scorsi, riabbracciato la moglie Cecile e i suoi tre figli, un ingresso suggestivo, quasi commovente, accompagnato dalle potenti note di Rachmaninoff e ‘May Way’ di Frank Sinatra, il piccolo veliero ha ormai lasciato i grandi oceani e dalla banchina monegasca, lo guardiamo procedere lentamente mentre si fa largo, questa volta, fra alte e imponenti navi da crociera e i megayacht. Boogaloo, vela monoscocca di 16 metri ha finalmente attraccato. Yvan Griboval é stato subito accolto dal Principe Alberto II – il Sovrano monegasco é il Presidente dello Yacht Club, da Pierre Casiraghi che ne é il vice presidente e Bernard d’Alessandri segretario generale, tra gli applausi, la commozione della famiglia e gli “hip hip hip hourra” dei piccoli della scuola della Condamine del Principato. Proprio i bambini lo hanno seguito, lungo tutto il suo viaggio, attenti e curiosi.
35.230 le miglia nautiche che ha percorso Yvan Griboval su Boogaloo nel suo tour de mondo in solitaria (65 246 km) e che lo visto principalmente impegnato in Antartide, doppiando il capo di Buona Speranza, quello di Leeuwin e Capo Horn. I dati e i campioni raccolti nel 40° parallelo Sud, nelle zone marittime poco (o addirittura mai) esplorate, saranno messe a disposizione e studiate da scienziati e dalle equipe dell’ Ifremer, CNRS, Météo-France ed altri e nei prossimi mesi diventeranno l’oggetto di una pubblicazione scientifica.
Questa esplorazione, che offrirà un tassello in più alla ricerca, é virtuosa nella sua interezza perché ha avuto la peculiarità di non aver prodotto alcuna emissione di Co2 né rifiuti. Partita dal Principato a novembre e sempre come unico obiettivo lo studio e la ricerca per la salvaguardia degli oceani e dell’ambiente, é stata possibile grazie alle sinergie dello Yacht Club e dell’Istituto Oceanografico di Monaco. Il direttore dell’Istituto Robert Calcagno infatti spiega – Siamo fra i partner di questa iniziativa e abbiamo aiutato Yvan Griboval in particolare per gli equipaggiamenti scientifici che sono montati a bordo, dando lui consigli e coordinazione. Non solo con il Centro Scientifico di Monaco, che é il centro di ricerche monegasco, ma anche con i grandi stabilimenti di ricerca europei come l’Ifremer. Abbiamo lavorato con lui per dare tutti i dati scientifici che ha raccolto e che solo parzialmente ci ha inviato tramite satellite. L’integrità dei dati é ora raccolta nel disco rigido montato a bordo del Boogaloo e a luglio lo daremo a La Maison des Ocean di Parigi. Tutti i dati saranno poi messi a diposizione della scienza europea –
-La lunga navigazione di Yvan Griboval e i suoi importanti obiettivi scientifici, é un esempio di quello che si puo’ fare con una volontà tenace quando questa si impegni a perseguire un bene comune – ha detto SAS il Principe Alberto II – Avremo bisogno di tutte le energie e la buona volontà per salvare gli oceani. Quelle di uomini di azione e appassionati come Yvan, di cui le iniziative e la libertà sono per tutti un aiuto prezioso. Quelle degli scienziati di cui voi come me conoscete l’importanza. Quelle dei responsabili del mondo intero, che mi adopero a convincere, instancabilmente ma sfortunatamente non sempre con successo e che ritrovero’, la prossima settimana, all’ONU per parlare dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n°14, consacrato agli oceani –