Nel 1943, i tedeschi di stanza sulla Costa Azzurra (che faceva allora parte della “Repubblica di Vichy”) crearono una radio per divulgare la loro propaganda nel Sud della Francia. Il noto cantante francese Maurice Chevalier (1988-1972), incurante della delicata situazione, inaugurò i trasmettitori installati a monaco. Ciò, in effetti, gli costò un calo della popolarità al momento della liberazione.
Dopo la sconfitta dell’Asse, monegaschi e francesi presero il controllo della struttura e successivamente la trasformarono in RMC.
Oggi Radio Monte Carlo è un’emittente radiofonica italo-monegasca che trasmette dagli studi di Milano e Monte Carlo, captabile in Italia, Principato di Monaco e Costa Azzurra. È la quindicesima in classifica tra le radio nazionali più seguite.
La sua storia comincia il 6 marzo 1966, inizialmente come una parte della programmazione di Radio Monte Carlo in italiano, grazie alla direzione di Noel Coutisson, ma in seguito diventerà un’emittente indipendente. Il momento di massimo splendore è a cavallo tra la fine degli anni ’60 e la metà degli anni ’70. Le antenne di RMC, libere dalle censure più o meno velate proprie delle radio italiane, trasmettono le canzoni “oscurate” dalla RAI e diffondono un linguaggio informale su tutta la penisola. È un nuovo modo di intendere la radio, che prospera anche grazie ai contratti pubblicitari multimilionari con le varie marche di sigarette che in Italia non possono essere pubblicizzate ma all’estero sì (e gli impianti di trasmissione in modulazione di ampiezza si trovavano infatti in territorio estero, nel Principato di Monaco). Impone il suo stile per molti anni. Nascono i grandi nomi, Barbara Marchand, Luisella Berrino, Liliana Dell’Acqua, Roberto Arnaldi, Awanagana, Ettore Andenna, Herbert Pagani, Federico l’Olandese Volante, Max Onorari e i grandi programmi, vero vademecum per tutta la
radio a venire.
All’inizio degli anni ottanta, le radio in FM, nate qualche anno prima, cominciano però a diventare una minaccia, non tanto per la qualità dei programmi, quanto per la qualità del segnale audio. La modulazione di frequenza si afferma infatti come nuovo standard tecnologico, e il grande trasmettitore in onde medie della radio monegasca diffonde trasmissioni ascoltate sempre meno.
Viene quindi adottata una nuova strategia che porterà Radio Monte Carlo ad “alleanze” con le radio private nelle varie regioni per condividerne i ponti radio in FM. Questa è la stagione dei grandi cambiamenti: arrivano forze nuove con il compito di ammortizzare l’impatto delle nuove emittenti.
A Luisella Berrino, Roberto Arnaldi e Awanagana si affianca la nuova redazione con dj e giornalisti come Max Pagani, Marco Odino, Mario Raffaele Conti, Manuela De Vito, che rivitalizzano la programmazione senza comunque mutare lo stile della radio del Principato.
La vera rivoluzione avviene però nel 1988, quando Alberto Hazan, proprietario dell’allora Rete 105, uno tra i maggiori “network” radiofonici nazionali, acquista i diritti di marchio per la parte italiana di Radio Monte Carlo. Nello stesso anno, lasciano la radio animatori storici come Roberto Arnaldi e Awanagana ed arrivano nuove voci (Maurizio Di Maggio, Lester, Patrizia Farchetto, Marco Porticelli, Max Venegoni) ed un sound più uniformato alle radio americane.
A partire dal 2006, in un’ottica di differenziazione del prodotto, viene creato anche un altro canale, RMC 2 (Radio Monte Carlo 2), ricevibile in modulazione di frequenza in alcune città italiane e nel Principato di Monaco. Dal 2006 al 2014 è esistita anche un’altra emittente, Radio Monte Carlo Swiss, che trasmetteva in tedesco sul territorio della Svizzera.
Il 5 settembre 2018 la radio principale è stata acquisita da RadioMediaset, separandosi dalle attività di RMC2.