Giovane, anzi giovanissimo, determinato, una laurea in scienze politiche e già il piglio del politico navigato, microfoni, tv e giornalisti non lo intimorisco neanche un po’. Difficile non immaginarlo presto a Roma. E già ora come probabilmente anche nei mesi a venire, con la recente conclusione dell’accordo con Principato di Monaco sull’acquisizione della concessione del Porto di Ventimiglia, il giovane sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano, sarà spesso sotto i riflettori, anche quelli che sa offrire il consolidato savoir-faire della vetrina internazionale monegasca. Classe 1985, da tre anni é alla giuida della città italiana di confine. Fra gli impegni più urgenti e difficili del giovane sindaco non si puo’ non citare l’importante gestione dei migranti ospitati e transitanti per la città del confine italiano. Nelle scorse ore Enrico Ioculano é stato il protagonista ospite dall’Associazione degli Imprenditori Italiani del Principato di Monaco: atteso invitato dall’associazione per un incontro-dibattito al Café de Paris, dal Presidente Chiusano, il direttore Munafo’ e gli altri imprenditori dell’AIIM (una settantina in tutto quelli presenti all’incontro) Ioculano ha raccontato delle ultime novità e le prossime sfide che riguardano non solo il Porto ma anche la città dell’estremo ponente ligure. Noi lo abbiamo intervistato.
Sindaco con la conclusione dell’accordo porto e l’inizio dei lavori, ormai due mesi fa, intanto possiamo dire che mai prima d’ora Monaco e Ventimiglia sono state cosi’ vicine ?
E’ un dato di fatto, c’é sempre stato un rapporto di amicizia che é sempre esistito. Oggi si é concretizzato in qualcosa di più: un investimento diretto da parte della società dei porti di Monaco sul nostro territorio con l’acquisizione dell’asset più importante al momento. E ci sono diversi risvolti : Il primo senz’altro le sinergie che si svilupperanno, di relazione fisica ed economica tra il porto e la città Monaco ed il porto per la sua attività. Il secondo aspetto: l’indotto che si creerà. Il terzo, che secondo me é ancora più rilevante, é che se una società estera, investe in Italia in questo momento con quello che sta succedendo a Ventimiglia non puo’ che farmi piacere. Significa che l’amministrazione ha dimostrato affidabilità e serietà. E di questo sono molto soddisfatto.
Oltre i comprensibili entusiasmi di un amministratore giovane come lei, quali sono le sfide più delicate che state affrontando, in termini di difficoltà e importanza?
Il tema dell’immigrazione : difficilissimo per come si sta presentando. C’é un flusso davvero consistente e non si vede una fine molto prossima, secondo la nostra esperenza fino ad oggi. E’ un fenomeno che si deve gestire. Non lo si puo’ né fermare né tamponare, lo si puo’ solo gestire. Al meglio e con il supporto di un ministro (degli interni Minniti ndr) che sta dimostrando grandi capacità. Qualche risultato, in questo contesto, lo stiamo vedendo. Dall’altra parte ci sono ancora degli esset che si possono sviluppare come il Parco Roya, la Zona Franca sono tutti temi che stiamo curando perché possono dare sviluppo e occupazione.
La mancanza di posi di lavoro e il precariato é il vero problema che attanaglia la nostra generazione. Con questo nuovo slancio e la conclusione dell’accordo sul porto, Ventimiglia potrà offrire più posti di lavoro, cosa ci puo’ dire in merito?
Su questo ne abbiamo quasi la totale certezza. Adesso deve farsi avanti la parte pubblica nel riuscire a trovare percorsi formativi che siano adatti e utili allo sbocco lavorativo. Faccio sempre un esempio: inutile avere tutti gli anni due classi di geometri che si rinnovano, quando d’altra parte la via di sviluppo più facile da intravvedere é quella turistico-ricettiva e nautica in questa caso. Se avessi 14 anni oggi e dovessi entrare nel mondo del lavoro, nel giro di cinque o sei anni, ovvero quando saranno molti più importanti le possibilità di entrare in questo mondo, sicuramente mi preparerei in questo percorso. Sta a noi, al provveditorato, alla Regione riuscire a sviluppare anche dei percorsi formativo del tutto nuovi. Ad esempio sarebbe bello riuscire a creare un persorso formativo che metta insieme la nautica e il discorso alberghiero di accoglienza e hospitality. Sviluppare questo tipo di settore oggi é evidente che possa dare qualcosa in più che un domani si possa spendere. Nel frequentare geometri o altri istituti professionali, si rischia poi di rimanere decontestualizzati da questo territorio.
Alcuni sciettici o chi critica, puo’ sollevare i trascorsi passati di infiltrazioni mafiose nel comune. In che modo vi siete impegnati e mobilitati a garantire trasparenza e legalità, nella vita comunale e anche nell’operazione porto ?
E’ stato un percorso senz’altro traumatico per la città. A prescindere da come venga descritto e dalla filosofia che ci si puo’ fare dietro é un percorso che c’é stato. E’ stata dichiarata anche la presenza della n’drangheta a Ventimglia. Infiltrazioni che si possono presentare in vari modi. Partendo da questo presupposto noi abbiamo lavorato nella massima trasparenza: tutti gli atti che ci hanno portato, per esempio, a definire la questione del porto o della variante, sono tutti atti pubblici. Non c’é stata una trattativa privata. Sono tutti atti pubblici che possono essere vagliati dall’inizio alla fine. Agli sciettici dico che se un soggetto cosi’ importante e autorevole come il Principato di Monaco ha deciso di investire da noi, evidentemente uno screening prima ce lo ha fatto. No? Al di là delle nostre autorità, anche altre ci hanno pensato.
Quali ambizioni per il suo futuro di politico? Accanto a Renzi?
Per il mio futuro rispondo come i calciatori: pensiamo alla prossima partita, andiamo avanti. La situazione politica italiana nella sua instabilità é stabile anche se é un affermazione che sembra un paradosso. Si immagina già come andranno le prossime elezioni. Un anno in politica puo’ sembare poco tempo ma é anche tantissimo. Io so che ho le amministrative nel 2019 e a quelle stiamo pensando.
Una sua osservazione sulla recente elezione in Francia?
Sono soddisfatto del risultato di Macron, questo 35% alla Le Pen mi fa sempre molta paura e la sintesi é che o si trovano e si danno un po’ di risultati dal punto di vista economico o la prossima volta temo non si fermeranno al 35%.
Ultima domanda Ventimiglia e migranti e il vostro centro di accoglienza. Come sta andando la gestione? Quanti ne accogliete? Dai social vedo che sono molti, anche residenti monegaschi, che si recano in visita portando un aiuto. Immagino ci sia sempre bisogno: in che modo concreto e al meglio si puo’ aiutare ?
La situazione é questa: c’é molta flessibilità, dinamismo nel flusso. Oggi possono arrivare 3 persone, domani 50. Quindi dipende sempre dagli sbarchi, dalle tipologie di percorsi che queste persone scelgono. Non é cosi’ semplice. C’é un centro che vogliamo portare a regime con altri 160 posti che puo’ essere fruito da più persone se ci sono momenti di bisogno (l’attuale centro di accoglienza ospita 250 persone e presto sarà in grado di accoglierne 360 ndr). Noi questo fenomeno possiamo soltanto gestirlo. Ho fatto riferimento prima al Ministro degl interni, per quanto riguarda questo discorso di bloccare le partenze direttamente in Libia. Oggi per la prima volta, per esempio, una barca che portava 300 persone é stata fatta rientrare in Libia. Puo’ essere una prima risposta a questi accordi, probabilmente si. Noi ora possiamo solo gestire questa situazione. C’é una grande mobilitazione di persone straniere francesi, monegaschi, tanti che fanno beneficienza. Quello che chiediamo é di rientrare in quelli che sono i canoni e i canali previsti da prefettura e comune. Per esempio aiutando la croce rossa e comunque passando sempre da autorizzazioni prefettizie. Perché il rischio, nelle azioni di solidarietà sponanee, é che si possa creare un po’ di caos e confusione e possono esserci effetti negativi.
Mettersi dunque in Contatto con la Corce Rossa é il miglior modo?
Si é il primo suggerimento che diamo. Poi c’é anche la presenza della chiesa delle Gianchette pero’ sono sempre percorsi che é meglio gestire in modo coordinato.