Pubblicato il 27 Maggio 2024 da Redazione in Attualità

I momenti più controversi della storia del Festival di Cannes

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Immagine I momenti più controversi della storia del Festival di Cannes

Il Festival di Cannes è una delle kermesse cinematografiche più importanti d’Europa ma anche di tutto il mondo. Proprio a Cannes, in un ristretto periodo di tempo, ogni anno dal 1946 vengono presentati in anteprima dei titoli cinematografici alla ricerca di distribuzione o anche semplicemente opere prime. Così come, ovviamente, anche film destinati al grande pubblico che proprio nel contesto dell’evento di Cannes trovando un’anteprima convincente.

 

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La zona, peraltro, favorisce anche la possibilità di effettuare un po’ di visite in chiave turistica. Oltre a Cannes, infatti, nelle vicinanze ci sono luoghi affascinanti come Nizza, Mentone, MonteCarlo e altri posti magnifici in cui è possibile trovare relax e divertimento. Ottimo cibo, spiagge da sogno, locali divertenti e persino casinò fisici in cui è possibile trovare giochi presenti anche all’interno del casino online Svizzera Casino777. Insomma: le possibilità di un soggiorno divertente sono molto concrete.

 

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Tornando al Festival di Cannes, la manifestazione è conosciuta per il suo prestigio ma anche per moltissime polemiche che hanno trovato un palcoscenico proprio all’interno della kermesse. Ecco alcuni esempi lampanti.

La censura di “L’Avventura” (1960)

Michelangelo Antonioni presentò “L’Avventura” nel 1960, un film che esplorava temi di alienazione e isolamento. Nonostante oggi sia considerato un capolavoro, alla sua proiezione a Cannes fu accolto con fischi e scherni. La critica fu così feroce che i produttori rilasciarono un comunicato stampa per difendere l’opera. Questo episodio segnò una spaccatura tra il pubblico conservatore e la nuova onda del cinema d’autore.

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Le dichiarazioni di Lars von Trier (2011)

Il controverso regista danese Lars von Trier è noto per le sue provocazioni ma nel 2011, probabilmente, superò ogni limite. Durante la conferenza stampa per il suo film “Melancholia”, von Trier fece commenti ambigui su Hitler, dicendo di “capirlo” in una certa misura. Le sue parole provocarono un immediato scandalo e il Festival lo dichiarò “persona non gradita”.

La Palma d’Oro a “Blue is the Warmest Color” (2013)

“Blue is the Warmest Color” (in italiano “La vita di Adele”) di Abdellatif Kechiche vinse la Palma d’Oro nel 2013 ma non senza controversie. Le attrici Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos descrissero infatti le condizioni di lavoro sul set come estenuanti e psicologicamente opprimenti. Le scene di sesso esplicite tra le due protagoniste suscitarono dibattiti sulla rappresentazione della sessualità femminile nel cinema. La vittoria del film sollevò interrogativi sul rapporto tra l’arte e l’etica della produzione cinematografica.

Il ritorno di Lars von Trier (2018)

Dopo l’iniziale ban, Lars von Trier tornò a Cannes nel 2018 con “The House That Jack Built” (“La casa di Jack” in italiano), un film estremamente violento e provocatorio. La proiezione del film generò un’onda di indignazione e circa 100 spettatori lasciarono la sala in segno di protesta. Il film fu criticato per la sua rappresentazione brutale della violenza contro le donne e la sua presenza al festival rinnovò le polemiche sull’opportunità di premiare opere così controverse.