Pubblicato il 14 Febbraio 2024 da Redazione in Metone

Nuova mostra a Mentone: “Essere forti e agili nella Preistoria e nell’Antichità”

Dal 17 febbraio al Museo Regionale della Preistoria Rue Lorédan-Larchey
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Immagine Nuova mostra a Mentone: “Essere forti e agili nella Preistoria e nell’Antichità”

Nuova mostra a Mentone

Il Museo Regionale della Preistoria presenta la nuova mostra, intitolata ‘Alle origini dello sport: Essere forti e agili nella Preistoria e nell’Antichità’. Un’esplorazione del percorso evolutivo del corpo umano, dalla sua origine primata fino a diventare il modello di estetica esaltato dagli antichi greci.

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Un  viaggio nel tempo

L’esposizione attraversa milioni di anni di evoluzione, dalla conquista del bipedismo alla pratica dell’atletica olimpica. Un viaggio affascinante nel tempo che culmina nell’analisi di come la forza e l’agilità siano stati elementi fondamentali sin dalle prime fasi della storia umana.

A Mentone apre la mostra “Essere forti e agili nella Preistoria e nell’Antichità”

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La mostra sarà aperta al pubblico dal 17 febbraio 2024 presso il Museo Regionale della Preistoria in Rue Lorédan-Larchey. Accessibile tutti i giorni, escluso il martedì, e chiuso solo il 1 gennaio, il 1 maggio e il 25 dicembre. Il costo del biglietto è di 3 € (gratuito per i visitatori di età inferiore ai 18 anni)


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Le curiosità che gravitano attorno al limone di Mentone non sono solo frutto di invenzione: anche la storia ha fatto la sua parte.

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Nel XV secolo, l’economia di Mentone e dei dintorni si basava principalmente sulla coltivazione di cereali, viti e fichi. Solo nei primi anni del secolo successivo questo tipo di coltivazione di origine medievale scomparve gradualmente a favore degli agrumi. L’avventura commerciale vera e propria iniziò nel XVII secolo, quando i principi di Monaco stabilirono un quadro giuridico e le terre agricole di Mentone divennero il centro dell’attività economica del Principato.

I principi di Monaco promulgarono allora diversi testi normativi e, va detto, la tassazione delle vendite di limoni fornì al Principe di Monaco ingenti risorse finanziarie.

In particolare, nel 1671, il principe Luigi I istituì il Magistrato dei Limoni sul modello già vigente a San Remo. La legislazione principesca era piuttosto favorevole ai piccoli proprietari, che venivano protetti dal possibile dominio dei grandi commercianti.

Magistrato dei Limoni

Il Magistrato dei Limoni era un consiglio di diciotto persone nominato dal principe, soggetto a un regolamento e dotato di ampi poteri: il consiglio aveva infatti il compito di ricevere gli ordini dai commercianti e poi di designare i luoghi in cui iniziare la raccolta dei limoni tra gli otto distretti del territorio (sempre dalla montagna verso il mare).

Il Magistrato doveva inoltre organizzare le vendite e stabilire i prezzi. I limoni vengono portati in ampi locali vicino alla costa dove riposavano prima di essere selezionati e classificati in base alle dimensioni con gli spetzin (strumenti di misura a forma di anello), e poi avvolti in carta catramata prodotta a Genova.

Per chi trasgrediva le regole, per chi vendeva limoni di cattiva qualità e per i ladri erano previste multe e sanzioni, punizioni corporali e persino la galera per i recidivi. Pene così dure da suscitare insistenti lamentele, tanto che, per placare gli animi, fu introdotta la punizione dell'”estrapade”: il condannato veniva issato mani e piedi e poi lasciato cadere a terra, ripetendo l’operazione tante volte quante sarebbero servite a “bilanciare” le malefatte compiute!

 

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