Mercoledì 14 febbraio 2024 alle 14.
Un vivido autoritratto di una donna con un bisogno viscerale di creare. Un diario impertinente e sensuale.
Un irresistibile autoritratto dipinto con l’oro, il sangue e il sudore di una donna in un mondo di uomini. Ballerina con la spina dorsale spezzata, Frida danza verso la vita come una donna eternamente liberata: Viva la vida!
L’Entre-Pont Le 109, Pôle de cultures contemporaines 89 route de Turin – Partecipazione libera
https://www.helloasso.com/associations/entre-pont/evenements/regions-en-scene-frida-khalo
Frida Kahlo nacque a Coyoacán, un villaggio alla periferia di Città del Messico (oggi una delle delegazioni della capitale), il 6 luglio del 1907.
Un evento terribile segnò per sempre la sua vita, il 17 settembre 1925, quando, all’età di 18 anni, all’uscita di scuola salì su un autobus con Alejandro per tornare a casa e pochi minuti dopo rimase vittima di un incidente causato dal veicolo su cui viaggiava e un tram. L’autobus finì schiacciato contro un muro. Le conseguenze dell’incidente furono gravissime per Frida: la colonna vertebrale le si spezzò in tre punti nella regione lombare; si frantumò il collo del femore e le costole; la gamba sinistra riportò 11 fratture e il passamano dell’autobus le trafisse l’anca sinistra; il piede destro rimase slogato e schiacciato; la spalla sinistra restò lussata e l’osso pelvico spezzato in tre punti. Subì 32 operazioni chirurgiche. Dimessa dall’ospedale, fu costretta ad un riposo forzato nel letto di casa, col busto ingessato.
Questa situazione la spinse a leggere libri sul movimento comunista e a dipingere. Il suo primo lavoro fu un autoritratto, che donò al ragazzo di cui era innamorata. Da ciò la scelta dei genitori di regalarle un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, in modo che potesse vedersi, e dei colori. Incominciò così la serie di autoritratti. “Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio” affermò. Dopo che le fu rimosso il gesso riuscì a camminare, con dolori che sopportò per tutta la vita. Fatta dell’arte la sua ragion d’essere, per contribuire finanziariamente alla sua famiglia, un giorno decise di sottoporre i suoi dipinti a Diego Rivera, illustre pittore dell’epoca, per avere una sua critica.