Pubblicato il 25 Novembre 2024 da Siro Mazza in Cosa Visitare a Monaco, Nizza

La Rocca di Ḕze

Un Gioiello da Scoprire in Costa Azzurra
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Immagine La Rocca di Ḕze

Questa definizione – vagamente ma volutamente tuesta definizione olkieniaia – si addice a un piccolo borgo della Costa Azzurra che costituisce uno dei luoghi più belli di questo territorio, se non della Francia intera. Su questo sito se ne è già accennato, a proposito di due ristoranti “stellati” che vi si trovano.
Ma andiamo con ordine. Lungo le scogliere  che sovrastano il tratto di costa fra Nizza e Monaco corrono, grosso modo parallele, tre “corniches” (strade costiere), ciascuna a una quota più alta (quest’ultima segue in parte il tracciato dell’antica “Via Julia Augusta”).

A metà della “moyenne” (quella, cioè, di mezzo) si trova, sulla cima di un colle a 429 metri di altezza, il paese di Ḕze, meta incessante di turisti, per le bellezze che lo caratterizzano e per il panorama magnifico sul mare. Pare che il sito originario – più in basso dell’attuale – fu prima occupato dai Fenici, che vi edificarono un tempio alla dea egizia Isis (da ciò deriverebbe il suo toponimo), successivamente dagli antichi Liguri, per poi far parte della Liguria romana (IX Regio).

Nel medioevo, per contrastare le varie invasioni, gli abitanti del luogo si arroccarono in cima all’altura, nella collocazione attuale. Dominio del Ducato di Savoia in età moderna, nel 1860 fu infine annesso alla Francia.

Il luogo, al centro, si presenta come una sorta di labirinto, con strade e vicoletti acciottolati, su cui si affacciano case di origine medievale restaurate, giardinetti, negozi e botteghe. Lungo i pendii, case e villette di più recente costruzione.

Due sono le chiese da visitare. Innanzitutto, la Chapelle des Pénitents-Blancs (un’antica confraternita laica. Il nome autentico è Chapelle de la Sainte-Croix), al cui interno si trovano una “Crocifissione” della scuola di Brea e la “Madone des Forêts”, così chiamata perché il Bambino che regge in grembo tiene a sua volta fra le mani una pigna. L’edificio fu costruito all’inizio del XIV secolo. Vi è poi l’Église de Notre-Dame de l’Assomption, risalente al XVIII secolo, elegante esempio di barocco nizzardo, di cui va apprezzata l’imponente navata centrale. Curioso un pulpito dove si nota un braccio teso che regge il Crocifisso e da ammirare soprattutto una “Adorazione dei Magi” di scuola italiana.

Tante altre le attrazioni di Ḕze, tra le quali l’omonimo “Jardin”, proprio in cima alla rocca. Molti i motivi per visitarlo: un percorso tematico con quindici sculture femminili, una straordinaria collezione di piante grasse, agavi, aloe, euforbie, cactus giganti, le rovine dell’antico castello e, veramente mozzafiato, il panorama sulla sottostante Riviera.

Inaspettata la presenza, di recente creazione, di due stabilimenti di profumeria, che si accorda comunque con le fragranze e gli aromi che caratterizzano l’aria del luogo. La “Parfumerie Fragonard” è un laboratorio specializzato nella lavorazione del sapone e dei prodotti di cosmesi, che è possibile visitare gratuitamente, così come – va da sé – l’attiguo negozio, dove i prodotti sono venduti a prezzo di fabbrica. Vi è poi la “Parfumerie Galimard”, che ugualmente si può visitare, così come il suo piccolo “museo”, con scaffali colmi di profumi. Inoltre, si può partecipare – a un costo, in verità, alquanto elevato – a un laboratorio per la creazione di profumi.

Da perlustrare, poi, il “Parc départemental de la Rèvere”, con un sentiero botanico per scoprire le piante della macchia mediterranea, un museo di storia naturale e il “Fort de la Revère”, costruito nel 1870 per proteggere Nizza dall’alto. Nel Parc si trova anche l’ “Astrorama de la Trinité”, dotato di vari telescopi per l’osservazione celeste.

Infine, va segnalato il “Sentier de Nietzsche”, che congiunge la spiaggia di Ḕze-Bord-de-mer con il sovrastante, originale villaggio. Si tratta di un tracciato panoramico, dal fondo pietroso e scosceso, così chiamato perché fu percorso dal filosofo tedesco, che vi concepì la terza parte del suo capolavoro “Così parlò Zarathustra”.

Una località, dunque, quasi mistica, dove l’unico ostacolo alla riflessione e alla contemplazione della sua bellezza è costituito dall’enorme affluire di turisti. E’ pertanto vivamente consigliabile una visita alle prime ore del giorno o nel tardo pomeriggio.