Pubblicato il 13 Giugno 2017 da Sara Contestabile in Attualità, Sport a Monaco

Dopo 152 giorni in navigazione solitaria in Antartico il ritorno di Yvan Griboval

I dati che ha raccolto saranno messi a diposizione della scienza europea
Condividi Notizie:
Immagine Dopo 152 giorni in navigazione solitaria in Antartico il ritorno di Yvan Griboval

152 giorni in navigazione in solitaria. Era partito proprio da qui, da Monaco, per avventurarsi in una missione di ricerca e di raccolta dati oceanografici mai realizzata prima, dati che serviranno ulteriormente a studiare e comprendere i cambiamenti climatici, il riscaldamento del pianeta, gli effetti dell’inquinamento e tutte quelle urgenti e sempre più gravi problematiche che dobbiamo al più presto, anche noi, imparare a gestire, attenuare e risolvere. Yvan Griboval, navigatore e giornalista, ha finalmente, nei giorni scorsi, riabbracciato la moglie Cecile e i suoi tre figli, un ingresso suggestivo, quasi commovente, accompagnato dalle potenti note di Rachmaninoff e ‘May Way’ di Frank Sinatra, il piccolo veliero ha ormai lasciato i grandi oceani e dalla banchina monegasca, lo guardiamo procedere lentamente mentre si fa largo, questa volta, fra alte e imponenti navi da crociera e i megayacht. Boogaloo, vela monoscocca di 16 metri ha finalmente attraccato. Yvan Griboval é stato subito accolto dal Principe Alberto II – il Sovrano monegasco é il Presidente dello Yacht Club, da Pierre Casiraghi che ne é il vice presidente e Bernard d’Alessandri segretario generale, tra gli applausi, la commozione della famiglia e gli “hip hip hip hourra” dei piccoli della scuola della Condamine del Principato. Proprio i bambini lo hanno seguito, lungo tutto il suo viaggio, attenti e curiosi.

35.230 le miglia nautiche che ha percorso Yvan Griboval su Boogaloo nel suo tour de mondo in solitaria (65 246 km) e che lo visto principalmente impegnato in Antartide, doppiando il capo di Buona Speranza, quello di Leeuwin e Capo Horn. I dati e i campioni raccolti nel 40° parallelo Sud, nelle zone marittime poco (o addirittura mai) esplorate, saranno messe a disposizione e studiate da scienziati e dalle equipe dell’ Ifremer, CNRS, Météo-France ed altri e nei prossimi mesi diventeranno l’oggetto di una pubblicazione scientifica.

adv-48

Questa esplorazione, che offrirà un tassello in più alla ricerca, é virtuosa nella sua interezza perché ha avuto la peculiarità di non aver prodotto alcuna emissione di Co2 né rifiuti. Partita dal Principato a novembre e sempre come unico obiettivo lo studio e la ricerca per la salvaguardia degli oceani e dell’ambiente, é stata possibile grazie alle sinergie dello Yacht Club e dell’Istituto Oceanografico di Monaco. Il direttore dell’Istituto Robert Calcagno infatti spiega – Siamo fra i partner di questa iniziativa e abbiamo aiutato Yvan Griboval in particolare per gli equipaggiamenti scientifici che sono montati a bordo, dando lui consigli e coordinazione. Non solo con il Centro Scientifico di Monaco, che é il centro di ricerche monegasco, ma anche con i grandi stabilimenti di ricerca europei come l’Ifremer. Abbiamo lavorato con lui per dare tutti i dati scientifici che ha raccolto e che solo parzialmente ci ha inviato tramite satellite. L’integrità dei dati é ora raccolta nel disco rigido montato a bordo del Boogaloo e a luglio lo daremo a La Maison des Ocean di Parigi. Tutti i dati saranno poi messi a diposizione della scienza europea –

-La lunga navigazione di Yvan Griboval e i suoi importanti obiettivi scientifici, é un esempio di quello che si puo’ fare con una volontà tenace quando questa si impegni a perseguire un bene comune – ha detto SAS il Principe Alberto II – Avremo bisogno di tutte le energie e la buona volontà per salvare gli oceani. Quelle di uomini di azione e appassionati come Yvan, di cui le iniziative e la libertà sono per tutti un aiuto prezioso. Quelle degli scienziati di cui voi come me conoscete l’importanza. Quelle dei responsabili del mondo intero, che mi adopero a convincere, instancabilmente ma sfortunatamente non sempre con  successo e che ritrovero’, la prossima settimana, all’ONU per parlare dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n°14, consacrato agli oceani –

adv-852